Dove stampa maglie calcio non originali

Quando paiono calare le tenebre, il testimone viene raccolto dall’Associazione Calcio Parmense, altro club cittadino sorto appena l’anno prima, ma che traeva origine dall’ARCI Golese del ’56, poi diventata GS Salvarani nel ’61. Un mix tra passato, presente e futuro che parte dallo storico logo con la Zebretta ed arriva alle sfide che vedono impegnate il club sul fronte dell’innovazione e della sostenibilità che lo proiettano al futuro. Per cercare di chiudere una questione che è sfociata perfino in un referendum, promosso dalla curva, volto a un ritorno alle origini, la famiglia Tanzi decide per un rinnovamento radicale dell’identità cromatica del club. Abbiamo ammirato veramente tante divise, ma solo una manciata entra nella nostra top 15. Vista l’imminenza di Qatar 2022 e l’inizio della febbre per il gioco del pallone, abbiamo cercato di fare del nostro meglio per stilare una graduatoria delle maglie più belle che abbiano mai dato mostra di sé su un campo da gioco durante una Coppa del Mondo certificata dalla FIFA. Lo United è una delle squadre più titolate della terra e sono 650 milioni i tifosi dei Red Devils sparsi per il mondo. Nell’estate 1927, nell’ambito delle disposizioni di regime in tema di calcio, Sampierdarenese e Andrea Doria erano confluite nel nuovo progetto de La Dominante, formazione che si poneva come emanazione della nuova Genova e che scendeva in campo in maglia nera con bordature dapprima bianche e poi verdi, oltre a recare sul petto un grifone abbinato al fascio littorio.

Sul versante stilistico, la nuova proprietà è ben felice dell’identità cromatica adottata di recente dal Parma: l’assonanza “bianco/latte” pare perfetta per veicolare le attività commerciali del gruppo, maglie lazio così la maglia bianca rimane lo standard in questa felice fase storica. Davvero molto basic la maglia home della nazionale Usa ai Mondiali di Qatar 2022: prevalentemente bianca con un richiamo in blu sotto il girocollo, stemma XL della federcalcio e una design rossoblu sulle maniche. Iniziamo dal kit home dei Socceroos che si presenta di colore giallo con un motivo tono su tono che richiama il fiore endemico dell’Acacia pycnantha. Per il grande ritorno però non sono state concepite nuove divise, i canadesi infatti sono arrivati in Qatar con le maglie basiche dello scorso anno: kit home rosso, kit away bianco, davvero poco per una vetrina così importante. Colore rosso, sul petto è attraversata da una banda verde interrotta al centro per fare spazio al logo dello sponsor tecnico. La tradizionale stella nera è la protagonista della nuova maglia del Ghana dipinta di bianco, sul bordo delle maniche sono ripresi i colori della bandiera: rosso, giallo e verde. Nella nuova dicitura ufficiale di Paesi Bassi, gli olandesi targati Nike sfoderano una prima maglia arancione in una tonalità molto chiara e con un effetto reso ancora più brillante dall’accostamento di due tonalità che richiamano il manto di un leone (sinbolo della federcalcio).

Quale che sia la ragione che vi spinga all’acquisto, è importante sapere come riconoscere un buon prodotto, soprattutto se consideriamo che il settore tessile è quello più esposto ai rischi della contraffazione; le magliette da calcio sono un articolo particolare, e si suddividono in due categorie principali: le originali e le repliche. Come possiamo quindi vedere, il Parma che oggi conosciamo ha origine solamente alla fine dei sixties; quel “1913” aggiunto alla ragione sociale dopo il crac-Parmalat non ha formalmente alcuna valenza storica, se non l’intento di abbracciare l’intera epopea del calcio cittadino. Ciò non vuol dire rinnegare gli anni in bianco e, soprattutto, in gialloblu – quest’ultimi, colori che fanno parte della tradizione della città, e che ancora oggi dipingono gli spalti del Tardini. I primi anni 2000 tornarono a regalarci un Liverpool vincente ma le basi vennero poste già nella seconda metà dei ’90, con maglie rimaste memorabili (realizzate da Reebok) sia per il main sponsor Carlsberg che per il tipico colletto bianco. La Parmense – che già militava nella stessa categoria dei cugini crociati, condividendone anche l’uso dello Stadio Tardini – nel mezzo della stagione 1969-70 assume quindi il nome di Parma AC 1968 e abbandona la sua maglia fasciata per vestire la crociata, proseguendo di fatto il cammino dei concittadini.

Un cambio che ha già avuto strascichi legali fra il marchio francese e la federcalcio camerunense. La combinazione di colori grigio e bronzo crea inoltre un buon contrasto con una varietà di altre maglie popolari, quindi è una scelta davvero solida anche per il vostro kit di cambio. I kit dei galletti per Qatar 2022 non tradiscono le aspettative. La passione, l’eccitazione e l’energia di Miami prendono vita in questo kit. Appena nato, il Verdi FBC è però destinato da principio ad avere una vita molto breve; l’undici ha infatti la sua principale ragion d’essere nella partecipazione alla Coppa Verdi (organizzata sempre nell’ambito dell’anniversario del celebre compositore), col compito di difendere il nome della città di fronte alle più quotate compagini della regione (per la cronaca, s’aggiudicò il torneo il Modena battendo in finale il Bologna). Generò molto stupore, visto che si distaccava molto dal solito azzurro. Il motivo a scacchi è presente parzialmente anche sulla casacca away colorata di blu e azzurro. Il retro è interamente blu e presenta la consueta bandiera giapponese sul retro del colletto.


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