«La mia famiglia diceva sempre che il calcio non è uno sport per ragazze. Finora non lavorò, si può dire, che per prepararsi a questa gran prova. Il Campionato Interregionale 1991-92 si allestisce una formazione economica per limitare le spese, guidata dal fasanese Peppino Palmisano. Nel primo campionato, in cui sono in palio i tre punti per vittoria, e dopo gli innumerevoli pareggi il Fasano riesce a raggiungere la quinta posizione in classifica, il più prestigioso piazzamento ottenuto dal Fasano fino a quel momento. La squadra cala nella parte finale del campionato, chiudendo al terzo posto e perdendo la finale dei play-off contro la Cavese. Si sfiora la promozione in Serie C nel 1980-81, al deludente terzo posto degna di nota è l’esplosione del talento di Alfonso Alampi che segna ben 23 gol. Sei nel posto giusto. Il quarto posto finale è il trampolino di lancio per la prossima annata. Una svista arbitrale durante gli ultimi minuti, permise alla formazione barese di pareggiare, compromettendo così l’esito finale dell’intero campionato. Nella stagione 2024-2025 milita nel campionato di Serie D, quarto livello del campionato italiano di calcio. 1996-97. La squadra è completamente formata dai giocatori che la stagione precedente disputava il Torneo Berretti sotto la guida tecnica di Angelo DeFuoco che gratuitamente porta avanti il progetto ormai allo sbando.
La stagione 1987-88 segna l’ingresso del calcio fasanese in serie C2 dopo un campionato dominato: alla guida di quella squadra c’era Elia Greco insieme agli acquisti Valeriano Prestanti e Claudio De Tommasi trascinati dall’esplosione di Vittorio Insanguine, capocannoniere dell’intera categoria (25 gol). Torna Elia Greco a guidare la squadra; l’avvio è ottimo e il 19 novembre 1989 riesce a vincere la sua prima trasferta tra i professionisti, (0-2 De Tommasi e Sapio). A inizio marzo, però, i rossoneri subiscono due sconfitte in trasferta contro Fiorentina e Udinese, inframmezzate da un pareggio interno contro la Salernitana. La tifoseria viola ha però, da sempre, eletto a mascotte non ufficiale della squadra il Marzocco, un leone che simboleggia il «potere popolare» della città di Firenze, fin dai tempi della medievale Repubblica fiorentina. Nel 1964 si costituiscono in città quattro società: l’U.S.Fasano, l’Assi Avanti, il Club Oratorio e l’Inter Club, che si iscrivono alla terza categoria. I colori sociali del club sono il bianco e l’azzurro mentre il suo simbolo è rappresentato dal faso, un colombo selvatico simbolo della città di Fasano.
Blu navy con colletto bianco e il dettaglio del monogramma AFA dorato sul petto. Sfumato il ripescaggio (che non favorisce nemmeno il Bisceglie), per la stagione successiva Legrottaglie allestisce con mister Giovanni Campari una formazione di giovani promettanti, tra i quali spicca un certo Vito Curlo, il quale l’anno dopo segue Campari al Bisceglie e poi passare al Bari. Nell’estate 1990 arrivano gli immancabili problemi economici, il presidente Di Biase smantella gran parte della rosa, integra tanti giovani locali (Donato Colucci, Mariano Legrottaglie, Gianclaudio Semeraro e Vito Olive) e riunisce una cordata di imprenditori locali per puntare ad un campionato di vertice, ma nonostante le importanti adesioni l’accordo non viene concluso. Il 1995-96 parte già con problemi societari e di formazione, la rosa è rivoluzionata a novembre e nonostante la salvezza sia ad un passo, si retrocede ancora (sfortunato il play-out contro il Bisceglie). Gli amanti del pallone decidono di costituire una società calcistica, così come già fatto dalle cittadine limitrofe. Anche Rihanna nel 2019 si è fatta fotografare con una maglietta della squadra torinese, questa volta personalizzata con il nickname ‘Riri’ e il numero venti sulla schiena, sfoggiando una borsa a forma di pallone da calcio firmata Vuitton, seguita a ruota da The Weeknd che ha dimostrato il suo sostegno verso la squadra indossando una felpa vintage logata dalle sagome degli omini Kappa.
Nonostante non rimanga nemmeno una volta in campo per tutti i novanta minuti nelle 14 presenze disputate (con un gol segnato), vince con la squadra il campionato e la Coppa di Svezia, prima di rescindere il contratto con il club scandinavo nel gennaio del 2006. A luglio dello stesso anno tenta un provino con il Derby County, ma non ha successo. Eleganza estrema per la divisa away della Svezia, invece. Il mio orizzonte calcistico è assai limitato nel tempo e nel luogo: per me il calcio-scommesse è la birra in palio che scommettevamo da ragazzi prima di giocare (io preferivo l’aranciata, ma non potevo dirlo perché mi avrebbero considerato ricchione). Luigi Pollari Maglietta (Modena, 1863 – Vicenza, 1949) è stato un generale e dirigente sportivo italiano, presidente del Vicenza Calcio nel 1920, già distintosi come ufficiale nel corso della guerra italo-turca, fu comandante del genio militare della 3ª, 1ª 4ª e 6ª Armata durante il corso della prima guerra mondiale. Durante questa stagione, il presidente si dimette dalla carica. Poteva quindi essere una bella idea inserire la mappa della città di Torino sullo sfondo bianco, ma contrariamente a quanto fatto ad esempio dalla Roma il tono su tono appare quasi impercettibile.
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