L’obiettivo dei potenti del calcio è quello di creare un campionato europeo per clubs dove troverebbero posto soltanto le squadre maggiori di ogni nazione. In virtù dell’incremento nel numero di visitatori al J-Museum durante i suoi primi sei mesi d’attività, l’istituzione aderì il 1º ottobre 2012 alla Federazione dei musei del calcio nonché iscritta nel 2013 all’Abbonamento Musei Torino Piemonte. Nazionale A, inclusi i ventidue vincitori della Coppa del Mondo durante il periodo di militanza nel club. Inoltre, nella seconda metà del 2008, durante la progettazione del museo, fu costituito un comitato scientifico composto dallo storico torinese Giovanni De Luna, dal professore dell’Università di Torino Paolo Bertinetti, dal collezionista Ermanno Vittorio e dal giornalista sportivo Darwin Pastorin, mentre la realizzazione architettonica dello spazio espositivo venne affidata allo studio Camerana&Partners, in collaborazione con lo Studio Dedalo, sotto il coordinamento dall’architetto Benedetto Camerana. Torino e d’Italia. Nella seconda area sono esposti i modelli degli impianti casalinghi del club, come gli antichi Campo Juventus e lo stadio Comunale oltreché l’odierno Juventus Stadium, oltre alle maglie di tutti i giocatori che hanno disputato almeno 300 partite in competizioni ufficiali, ologrammi interattivi a grandezza naturale di famosi allenatori del club quali Giovanni Trapattoni e Marcello Lippi, e un totem commemorativo di circa tre metri di altezza, incoronato con la scritta in lingua inglese «In Memory» («In memoria»), dedicato in ricordo delle trentanove vittime della strage dell’Heysel.
Chiesa di San Giovanni Bosco, realizzata riconvertendo una struttura che faceva parte dell’Opera Nazionale Dopolavoro, situata all’incrocio di via Coghinas e via Piolanas. Invece lo stemma, logo invariato della Federazione, continuò ad sempre apposto nella parte sinistra della maglia. Il colore granata viene scelto solo nell’immediato dopoguerra, il 10 dicembre 1943, quando ripresero le attività sportive a Salerno, mentre l’attuale logo e simbolo della squadra, l’ippocampo, nasce inizialmente da un’idea di Gabriele D’Alma (pittore e professore salernitano) nel 1949, ed è stato adoperato in molteplici varianti, sotto forma di mascotte, di logo societario, di simbolo sulla maglia di gioco. Puoi anche trovare la maglia del PSV Eindohven. Al 44′ del primo tempo c’ è una ghiottissima occasione per i padroni di casa: Falchi, imbeccato da Nobili, si trova a tu per tu con il portiere, complice anche un errore di un difensore ospite, l’ attacante tenta un pallonetto che finisce alto di un soffio. Juventus con la casa automobilistica FIAT, alla sua presenza e influenza nel cinema, la radio, la televisione, la letteratura e la musica quale realtà nella vita quotidiana della Nazione, nonché al grande contributo fornito dal club – soprattutto in occasione dei campionati mondiali – alla Nazionale italiana nel corso della storia; questi ultimi due spazi, sviluppati in collaborazione, rispettivamente, con il Museo nazionale del Cinema e il Museo del calcio di Coverciano.
Il Parma Calcio 1913, meglio conosciuto come Parma, è una società calcistica italiana con sede nella città di Parma. Nel corso della seconda guerra mondiale, i promontori che circoscrivono il quartiere ebbero un ruolo strategico nella difesa della città e in particolare del porto di Palermo, obiettivo di estrema rilevanza per il flusso di rifornimenti garantiti alle forze dell’Asse impiegate in Nordafrica e in ragione di ciò oggetto di frequenti attacchi dell’areonautica militare britannica. Juventus Football Club, con sede nell’area nord-occidentale della città di Torino. Invasione di campo. L’arte entra in gioco, curata dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Torino (GAM), che racconta le emozioni e le suggestioni che scaturiscono dall’esperienza calcistica e sportiva. 25 milioni di euro al Comune di Torino. Con un investimento complessivo di quindici milioni di euro per la sua realizzazione, l’edificio destinato a ospitare il museo fu edificato tra l’autunno del 2011 e la primavera del 2012, venendo poi inaugurato il 16 maggio di quell’anno dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, il quale nominò nell’occasione il giornalista Paolo Garimberti alla presidenza della struttura.
Inoltre, l’intero sistema hardware e software che monitora l’attività degli apparati multimediali del museo è stato implementato in modo da generare delle macchine virtuali che permettessero la gestione completa di tutte le funzionalità anche in remoto: dalla modifica delle sequenze d’illuminazione fino alla sostituzione dei materiali multimediali in esecuzione sugli schermi. Il museo è iscritto nel febbraio 2016 all’International Council of Museums (ICOM). L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) avvia un’istruttoria che si conclude nel marzo 2016. La Mondadori deve cedere la Bompiani e la quota posseduta in Marsilio Editori. Dal 7 marzo al 16 aprile 2014 ebbe luogo un’esposizione temporale – la prima fuori dall’Italia – della memorabilia del J-Museum, comprensiva di alcuni trofei vinti dalla prima squadra bianconera, nella sede del FIAT Caffè di Tōkyō, in Giappone. Agnelli-Juventus: 90 anni di passione bianconera, esposizione di carattere storico-culturale in occasione dei novant’anni del sodalizio instaurato tra la Juventus e la dinastia industriale degli Agnelli.
Di più su maglie calcio shop sulla nostra home page.